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Immagine del redattoreElisabetta Scaramelli

LE OMBRE DI SAAL: L'EREDE DI MAYRAN

L'EREDE DI MAYRAN è il primo volume della dilogia fantasy LE OMBRE DI SAAL.

Ambientato in un medioevo fantastico, in una terra confinante con altre terre ancora sconosciute ai Brevi, questo romanzo accompagna il lettore lungo il viaggio, anche emotivo e spirituale, verso la scoperta di un mondo ignoto, quello dei mortali, sempre in cerca della pace, sempre in cerca di una stabilità anche interiore, di un'indipendenza dagli dei silenziosi, che sembrano muovere le pedine umane disinteressati al loro dolore. Questo è quello che i mortali pensano, e questo è ciò che li indurrà a lottare senza confidare nell'aiuto divino, bensì solo sull'alleanza e sulla coesione tra i giusti della terra.

Il viaggio inizierà con Mayra, inconsapevole immortale. Sa che deve raggiungere la terra dei Brevi, ma ignora il motivo reale per cui il Padre di tutte le Cose le ha affidato la missione. Sarà lei ad avviare una serie di intrecci che daranno corpo a questa storia.

«Coraggio, la tua vita sta per iniziare ora. Una nave ci attende al porto di Tan’be. La cupola a breve scomparirà e Mithaion sarà visibile al mondo esterno. Chi avrà la fortuna di navigare nelle acque limitrofe potrà raccontare la nostra storia; Mithaion sarà decantata dai bardi e la leggenda oltrepasserà i confini del mondo.»

Una minaccia a lungo sottostimata dai mortali inizia a squassare la terra dei Brevi e la guerra tra il Bene e il Male rischia di mutare in una guerra intestina. L’intento di Saal è circuire, soppiantare i giusti con la sua stirpe mostruosa, instillare il dubbio nel mortale e allontanarlo dagli dei, in attesa di dichiarare guerra al Padre di tutte le Cose e conquistare la Città Divina. Tuttavia l’uomo ha scelto autonomamente di non confidare nel Creatore e di non sottostare; si ritiene il centro dell’Universo, autore e fautore di eventi condizionanti il destino di tutti, e il Creatore lo aveva già previsto perché insieme alla storia degli umani aveva scritto anche la sua. Tuttavia agisce ugualmente, attraverso interventi insperati o scelte disumane, per rischiarare con un barlume di speranza un mondo avvolto nell’Ombra del Bifronte.


E gli dei dov’erano mentre il mondo esplodeva di rabbia? Gli dei erano muti e invisibili e gli uomini erano pronti a soppiantarli con la gloria dei Brevi.

Per volere divino, la prescelta Mayra approderà sulla Terra dei Brevi, per adempiere una missione apparentemente fumosa che prenderà forma passo dopo passo, perché sul Libro della Vita e della Morte è scritta una storia più intricata di cui Mayra è all’oscuro e che determinerà il destino di molti.

La guerra contro Saal renderà gli uomini maggiormente consapevoli del loro valore e del valore della fratellanza e della lealtà. Comprenderanno che l’amore è un’arma da usare contro il Nemico, non il nemico da annientare. Questa consapevolezza porterà l’Alleanza nella Città delle Ombre, per sferrare il colpo decisivo e medicare le ferite di una terra martoriata, prima di affidarla ai posteri.


Erano pronti a morire? Non erano pronti a morire, perché nessuno lo è davvero. Erano solo parole quelle pronunciate prima delle altre battaglie, ma ai piedi delle Varguth ciò che sosteneva le loro schiene non era più il desiderio di morire eroicamente, era il desiderio di vivere, per raccontare e tramandare le gesta della Legione, che unitamente a tutti i giusti della Terra aveva ormai abbandonato i sogni di gloria per abbracciare il sogno di una pace universale.



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